Musiche al crocevia
Anniversari della musica italiana del XX secolo
Petrassi/Maderna/Berio
martedì 21 novembre 2023 – Chiesa dei SS. Marcellino e Festo, Napoli
ore 19.00 Dall’etnomusicologia alla popular music Nuove prospettive di ricerca
Conversazione con Simona Frasca, docente di etnomusicologia presso la Federico II
ore 20.00 Promenade Performance
Petrassi Violasola per viola sola
Berio Duetti per due violini
Stravinskij Élégie per viola sola
Petrassi Grand Septuor avec Clarinette concertante
viola Piero Massa clarinetto Luca Cipriano
i Solisti della NUOVA ORCHESTRA SCARLATTI
direttore Marco Attura
Biglietto singolo concerto: Prevendite abituali e su www.azzurroservice.net
Vendita al botteghino 1 ora prima del concerto
Tra i protagonisti di questa passeggiata musicale attraverso il ‘900 troviamo il romano Goffredo Petrassi (1904-2003) che ha attraversato tutto il XX secolo, i suoi drammi e le sue crisi con la saggezza e la tempra dell’homo faber, di uno che ha continuato instancabile a costruire – dopo ogni guerra, ogni rivolta, ogni disillusione – strutture forti e coerenti. La sua musica è un autentico ‘crocevia’ di storia e modernità, carico di influssi vari: dal limpido neoclassicismo dei brani che abbiamo ascoltato nei precedenti appuntamenti (rifugio dagli orrori di un tempo di guerra), al rapporto dialettico e ironico con la seconda avanguardia che ispira le sue più felici invenzioni degli ultimi decenni del ‘900. A questa tarda primavera creativa, in cui Petrassi piega verso una personale applicazione della dodecafonia che supera il rigore matematico del metodo in favore di un’urgenza di libera espansione melodica, appartiene una pagina come Violasola per viola (1978): un arco espressivo frastagliato e mobilissimo, all’interno di una salda architettura, fra glissandi, tremoli, potenti impennate in fortissimo e continue attrazioni verso un silenzio carico di mistero. L’implicito gioco polifonico dell’arco solista richiama evidentemente il modello delle Sonate violinistiche di Bach, e ciò suggerisce un confronto con Stravinskij che nella sua celebre Élégie per viola sola del 1944 parte dallo stesso modello, ma con un linguaggio di tonalità allargata ancora pienamente neoclassico, raggiungendo analoghi livelli di profondità espressiva. Ancora di Petrassi troveremo in programma un capolavoro come il Grand Septuor avec clarinette (1977/78, titolo francese perché il brano fu commissionato da Radio France) dove il clarinetto in do esordisce con un squillo vitale tra soffi e tremoli degno di un Petruška, subito spalleggiato dai suoni leggeri e staccati della tromba e del trombone. I suoni eterei della chitarra introducono poi a un paesaggio sonoro aereo, ironico e metafisico: un altissimo esercizio di stile.
Arricchisce il programma una scelta dei Duetti per due violini (1979-1983) di Luciano Berio: minimi quadretti (alcuni di durata inferiore al minuto) di difficoltà progressiva, concepiti con un esplicito scopo didattico a cui si sovrappone la dedica di ciascuno di essi a grandi compositori del primo ‘900 come Stravinskij e Bartók, ad amici, compagni d’arte come Maderna, musicologi, critici, ecc. Si ricompone così nella poetica della pagina breve il vivo milieu umano culturale e artistico che nutre la linfa creativa di Berio, artista engagé nel più felice senso della parola. Ma quel che più conta qui è che, come in altri capolavori di letteratura musicale per i giovani – dall’Album di Schumann ai Mikrokosmos di Bartók -, la piccola forma è banco di prova di invenzione poetica, prova felicemente superata.
Piero Massa ha iniziato all’età di cinque anni gli studi musicali a Napoli con il M.° Vincenzo Vitale. Diplomato con il massimo dei voti e la lode in Viola e Musica da Camera, sotto la guida del M.° Giovanni Leone, si è in seguito perfezionato con i Maestri Dino Asciolla, Peter Schidlof e Vladimir Mendelssohn. Dal 1984 al 1990 ha seguito le lezioni del Quartetto AMADEUS.
Ha vinto la VII Rassegna Violisti “Città di Vittorio Veneto”. Ha suonato con musicisti di fama internazionale quali: Martin Lovett, Mischa Maisky, Natalia Gutman, Pavel Vernikov, Ilya Grubert, Kostantin Bogino, Vladimir Mendelssohn, Juri Gandelsman.
Si è esibito nelle più importanti sale da concerto e teatri del mondo: dal Teatro di San Carlo di Napoli al Teatro alla Scala di Milano, dalla Carnergie Hall di New York alla Berlin Philharmonc Hall. Dal 1990 è attivo nel campo della ricerca filologica e nella prassi esecutiva della Musica barocca su strumenti originali; ha tenuto numerosi concerti e tournée in tutta Europa, Russia e Giappone. Dal 2007 è Viola solista del “Concerto de Cavalieri” è prima Viola dell’”Enea Barock Ensemble” con Stefano Montanari.
È fondatore e direttore del Centro di Musica Antica e Contemporanea.
Per anni ha collaborato come Prima Viola con l’Orchestra Filarmonica del Teatro alla Scala di Milano sotto la guida di Maestri quali Lorin Maazel, Gary Bertini, Semyon Bychkov. Ha negli anni ricoperto il medesimo ruolo presso le Orchestre: A. Scarlatti di Napoli, Orchestra del Teatro G. Verdi di Trieste, Teatro S. Carlo di Napoli; attualmente collabora con l’Orchestra del Teatro alla Fenice di Venezia.
È da un quarantennio docente della cattedra di Viola presso il Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli.
Luca Cipriano si diploma e si laurea in clarinetto col massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio di Musica S. Cecilia di Roma sotto la guida del Maestro Gaetano Russo. Dal 2003 è membro stabile della Nuova Orchestra Scarlatti di Napoli e dal 2012 dell’Orchestra Roma Sinfonietta, con le quali ricopre il ruolo di primo clarinetto, esibendosi anche in formazione cameristica e come solista. Attualmente collabora con varie orchestre, tra le quali l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di S. Cecilia di Roma, l’Orchestra del Teatro dell’ Opera di Roma, la Lucerne Festival Orchestra.
Si è esibito presso Importanti istituzioni, sia in Italia che all’ estero (Francia, Belgio, Irlanda, Norvegia, Uzbekistan, Israele e Palestina, Cina, Russia, Ungheria, ecc.) e ha collaborato con direttori quali Antonio Pappano, Paavo Järvi, Diego Matheuz, Zoltán Peskó, Ennio Morricone, Carlo Boccadoro.
Dal 2009 è membro stabile del PMCE (Parco della Musica Contemporanea Ensemble), formazione dedita alla musica contemporanea residente presso l’ Auditorium Parco della Musica di Roma, diretto da Tonino Battista, con cui svolge un’intensa attività concertistica in Italia e all’estero. Nell’ambito delle produzioni con il PMCE ha avuto la possibilità di conoscere personalmente e collaborare con compositori viventi come Steve Reich, Jacob TV, Peter Eötvös, Arvo Pärt, Ivan Fedele, Sofia Gubaidulina. Dal 2016 fonda, insieme al clarinettista Alessandro Carbonare, un trio di clarinetti. L’obiettivo originario dell’ensemble è la riscoperta del repertorio originale mozartiano per tre corni di bassetto, inciso per la rivista “Amadeus” nel 2017, con cui il trio è solito aprire i concerti, per poi arrivare alla musica kletzmer passando per il ‘900 storico e il jazz. Oltre a suonare il clarinetto soprano, il corno di bassetto e il clarinetto basso, è l’autore degli arrangiamenti e adattamenti composti appositamente per questo trio e pubblicati in Francia dall’editore Robert Martin.
Simona Frasca è docente di etnomusicologia presso l’università Federico II di Napoli, membro del comitato scientifico del Centro Studi Canzone Napoletana e del comitato artistico dell’Associazione Alessandro Scarlatti; suona il clarinetto nell’orchestra Scarlatti Per Tutti.
È stata borsista del programma Fulbright presso il distretto universitario CUNY (City University of New York). Ha pubblicato Birds Of Passage, the diaspora of Neapolitan Musicians in New York [Palgrave-MacMillan, New York 2014]. Conduce attività divulgativa come critico musicale (Il Manifesto, Alias).
E’ stata co-curatrice della mostra Enrico Caruso. Da Napoli a New York, ospitata al Museo Archeologico di Napoli MANN nel centenario della morte del tenore. Dal 2018 porta avanti Muto a Napoli, progetto di sonorizzazione delle pellicole del cinema muto napoletano di inizio Novecento.
È autrice della biografia Mixed by Erry [Ad Est dell’Equatore, Napoli], sul fenomeno della pirateria musicale a Napoli, ‘menzione speciale’ al Premio Napoli 2023, da cui è stato tratto l’omonimo film.