PLAYING ORCHESTRA

Playing Orchestra


 

… In principio è Mozart che scherza con la propria perfezione…
… poi, dal buio alla luce, l’Aria sulla quarta corda prorompe in un assolo di batteria: una forma misteriosa al centro della scena prima diventa mimo, voce, poi violoncello…
Bizet si mescola a Theodorakis, Maruzzella riconduce a Bach…
...e infine una voce mette in scena gli strumenti

…«Playing Orchestra», un’orchestra che gioca e che si fa spettacolo

Il Concerto


“Playing Orchestra”

un’orchestra che gioca e che si fa spettacolo,
un continuo movimento musicale e scenico tra antico e moderno,
un rito sonoro di aurore, trasformazioni e ritorni

Il percorso di “Playing Orchestra” si avvia con uno dei più singolari giochi musicali di W. A. Mozart, il Divertimento K 522 Musikalischer Spass (sottotitolo «Dorfmusikanten», ovvero “I musicanti del villaggio”). In uno dei momenti più difficili della sua breve e intensa vita, il divino fanciullo concepisce un esilarante scherzo musicale in cui gli orchestrali, vestendo i panni di un branco di goffi e inesperti suonatori di strada inscenano un vero e proprio teatro sonoro, ricco di colpi di scena, lazzi, clamorose stonature, il tutto però dentro la luminosa perfezione del Mozart più maturo. Mai come in questa pagina dal fascino singolare e che avvince il pubblico fin dalla prima battuta, il grande Salisburghese ha mescolato con tanta sapienza il sorriso e il sublime: un gioco senza tempo dove fra un travestimento musicale e l’altro a tratti sembrerà di sentire Debussy o Stravinskij: davvero, come affermava Goethe, “nulla di più serio degli scherzi di un Genio…”

E il gioco mozartiano ci conduce al cuore del programma, “Metamorfosi”, un itinerario orchestrale e scenico che coinvolge gli ascoltatori in un flusso ininterrotto di trasformazioni.

Dall’Aria sulla quarta corda di Bach si ritorna a Bach con un percorso circolare, dopo aver legato in suggestive assonanze brani molto lontani fra loro per epoche e genere. Accompagnata da un’azione mimica che raffigura il movimento della nascita, l’Aria sulla quarta corda si muta gradualmente nella pura energia ritmica della batteria, da cui emerge a un tratto la celebre Imagine di Lennon. La voce umana cede il passo al penetrante Gabriel’s Oboe di Morricone. Poi la Danza di Zorba di Theodorakis, manipolata con un graduale, calibratissimo accelerando, prorompe improvvisamente nella festa sonora della Carmen di Bizet. Un’originale versione di Maruzzella dà l’avvio a un’altra famosa pagina di Carosone, Tu vuo’ fa’ l’americano, trasfigurata prima in un adagio misterioso e barocco e poi, sull’impulso del clarinetto, in un ritmo swing a piena orchestra. Con un movimento speculare a quello iniziale si torna gradualmente all’Aria sulla quarta corda, mentre un’azione scenica parallela riconduce tutto al quadro di partenza, all’origine.

A sottolineare i passaggi cruciali di Metamorfosi è Giovanna Famulari che, nella molteplice veste di mimo, voce e violoncellista, rappresenta il filo rosso che riassume il senso complessivo del programma, ovvero il movimento concentrico della musica, con le sue simmetrie e i suoi echi, accompagnato da un gioco di luci che ne sottolinea le aurore e i tramonti.
La musica come figura del mistero ciclico della vita: origine, trasformazione, ritorno.

Torna il gioco, e il percorso si compie con Il maestro di cappella di Domenica Cimarosa, un perfetto congegno teatrale e musicale, a metà fra intermezzo comico e pantomima in cui l’orchestra recita se stessa sulla scena: i vari strumenti, chiamati di volta in volta all’appello e incitati dalla robusta verve del basso comico, diventano man mano protagonisti dell’azione, ciascuno con il suo specifico carattere espressivo. All’inizio è tutto un gran parapiglia, poiché nessuno entra al momento opportuno (gli oboi al posto dei violini, il contrabbasso, le “violette” e il flauto prima del tempo…), ma poi come per miracolo tutto si compone nel perfetto “armonico fracasso” dell’ orchestra benedetta.

Una geniale «prova di concerto» di fine ‘700 dove l’Orchestra si trasforma in Teatro.

Il Programma


Playing Orchestra

W. A. Mozart
«Ein musikalischer Spass», Divertimento in fa magg. K 522
Allegro, Minuetto, Adagio, Presto

“Metamorfosi”
da Bach a …Bach
Aria sulla quarta corda/Imagine/ Gabriel’s oboe/ Danza di Zorba/
Carmen, ouverture/ Maruzzella/Tu vuo’ fa’ l’americano/Aria sulla quarta corda

D. Cimarosa
“Il maestro di cappella”
cantata comica per basso e orchestra

mimo, voce e violoncello Giovanna Famulari
basso Juan Possidente
NUOVA ORCHESTRA SCARLATTI

Tra le tante esecuzioni si segnalano quelle di Napoli, presso l’Auditorium della RAI, Roma, presso la sala Santa Cecilia del Parco della Musica, Milano, presso l’Auditorium “G. Mahler”.

Durata: 65’ circa

 

Info


Playing Orchestra

Organico orchestrale: circa 30 elementi + 2 solisti

Scheda tecnica:
la realizzazione del programma “Playing Orchestra” richiede:
– sedie per l’intero organico orchestrale.
– amplificazione eventuale
– luci idonee alla scaletta del programma con tecnico a disposizione per prove e concerto

 

Contatti


Nuova Orchestra Scarlatti
Sede organizzativa: Via Salita Betlemme 12/13 – 80132 Napoli
tel/fax 081.410175
[email protected]
[email protected]
www.nuovaorchestrascarlatti.it

cell.: 335.6782358 (M° Russo – Direzione artistica)
320 7031182 (Mariella Felaco – Organizzazione)
347.0808147 (M° Viccaro – Programmazione musicale)

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