Paesaggi cameristici – Museo Diocesano, Napoli

Paesaggi cameristici

domenica 21 ottobre, ore 19.00
Museo Diocesano, Largo Donnaregina – Napoli

W. A. Mozart      Quintetto per clarinetto e archi in la maggiore K. 581
F. Mendelssohn  Quartetto per archi n. 2 in la minore op. 13
W. Lutoslawski   Dance Preludes per clarinetto e archi (trascr.: F. D’Ovidio)

clarinetto  Gaetano Russo

Quartetto Mitja

Giorgiana Strazzullo   Sergio Martinoli,  violini
Carmine Canianiviola    Andrea D’Angelo,  violoncello 

Intimità, passione, colori

Per il primo appuntamento dell’Autunno musicale 2012 della Nuova Scarlatti al Museo Diocesano ecco un programma raffinato e avvincente, ricco di emozioni e colori  diversi. W. A. Mozart, al termine dell’estate del 1789 – una delle più buie della sua breve esistenza, fra l’oblio del volubile pubblico viennese  e le ristrettezze materiali – ci regala con il Quintetto per clarinetto e archi in la K. 581 uno dei suoi più luminosi capolavori. Qui tutto si muove in un perfetto equilibrio di tensione e dialogo tra  fiato e archi, (Alfred Einstein parla di “rivalità fraterna”). Più che elaborazione dei singoli temi musicali qui c’è una continua germinazione di idee che sembrano scaturire l’una dall’altra per sottili quando profonde corrispondenze, in un trionfo di cantabilità. Il vertice dell’opera sta forse in quel «lago di poetica purezza» che è il Larghetto centrale,  aperto da una melodia per note lunghe e palpitanti del clarinetto sospesa sull’ondeggiare in sordina degli archi. Circola in pagine come queste una totale adesione tra ‘verità’ dell’espressione e ‘bellezza’ della forma. Davvero qui la musica mozartiana sembra anticipare profeticamente di trent’anni il celebre verso di Keats: “Beauty is truth, truth beauty” …

C’è un solo giovane romantico che osa confrontarsi con l’ombra titanica di Beethoven a pochi mesi dalla sua scomparsa: è Felix Mendelssohn-Bartholdy  che appena diciottenne, nel 1827, con il suo Quartetto per archi in la minore op. 13 affonda le mani nei vertiginosi ultimi Quartetti del Sommo di Bonn, (indecifrabili per le orecchie dei suoi contemporanei), ne trae spunti tematici e stilistici nonché il richiamo ciclico delle idee musicali tra un movimento e l’altro, e tutto rifonde nel suo infallibile senso per la forma: ne viene fuori un miracolo di splendore, libertà e profondità dell’invenzione musicale. L’abissale introspezione beethoveniana si carica nel giovane Felix di un fuoco di romantica, ‘byroniana’ passione: lo si avverte nell’agitazione del primo Allegro, nella crescente tensione dell’Andante che trasforma il contrappunto in intensità del gesto sonoro – screziato  a tratti “dai più audaci cromatismi che siano stati scritti prima del Tristano” (E. Werner) -, nel fatato Intermezzo, nella forza del Presto conclusivo.

Il polacco Witold Lutoslawski (Varsavia, 1913-’94) nei suoi fortunati Dance Preludes (composti nel 1954 per clarinetto e pianoforte, poi dall’autore stesso rielaborati per clarinetto e orchestra da camera nel 1955, e ancora nel 1959 per nonetto di fiati e archi, e qui proposti in una nuova versione per clarinetto e archi realizzata per noi da Francesco D’Ovidio) – mescola la vitalità dei ritmi e delle canzoni del folclore della Polonia settentrionale con quella nitida eleganza di scrittura che è il marchio felice del suo stile. L’originale sintesi è già annunciata nel titolo, ‘Preludi danze’: ‘preludi’ per il carattere libero e insieme speculativo della forma che innerva un materiale pulsante di politonalità e continua varietà ritmica con sottili accorgimenti armonici e contrappuntistici; ‘danze’ nella freschezza d’accenti della rielaborazione del materiale popolare. Rielaborazione o meglio ‘ricreazione’  nel più profondo senso bartókiano, dove il modello folclorico è rifuso in un’invenzione totalmente personale. Ecco l’agitazione da fiera stravinskiana dell’Allegro molto iniziale, la mesta cantilena dell’Andantino, impreziosita dai cromatismi e dalle sottili relazioni contrappuntistiche tra clarinetto e archi; riprende l’impulso ritmico irregolare e danzante nell’Allegro giocoso a cui si contrappone la lenta processione dell’Andante; i gai accenti infantili di un altro Allegro molto chiudono il mondo sonoro – concentrato in una manciata di minuti – di questo piccolo capolavoro.

Il Quartetto Mitja nasce nel 2008 a Napoli da quattro giovani musicisti – componenti della Nuova Orchestra Scarlatti – animati da profondo amore per la letteratura quartettistica. Con il suo nome, rende omaggio a Dmitrij Šostakovič, di cui ‘Mitja” era il diminutivo familiare. Specializzatosi in centri quali Firenze (Scuola di Musica di Fiesole e Accademia Europea del Quartetto), Cremona (Accademia W. Stauffer, con il Quartetto di Cremona) e Parigi (corsi di perfezionamento dell’Accademia ProQuartet), il Quartetto è stato ospite di prestigiose rassegne tra le quali: il “Festival dei Due Mondi” di Spoleto, “Jeux d’Art à la Villa d’Este” di Tivoli (Roma), “MozArt-Box” di Portici, la Stagione concertistica dell’Associazione Scarlatti di Napoli, affermandosi come una delle formazioni più interessanti della nuova generazione. (www.quartettomitja.it)

Gaetano Russo, nato nel 1952 a Camerota (SA), si è diplomato presso il Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli nel 1972 e nel 1976 ha conseguito il Primo Premio assoluto al Concorso Internazionale di Stresa.  È stato Primo Clarinetto dell’Orchestra del Teatro di San Carlo di Napoli e, dall’ottobre del 1980 al 1992, Primo Clarinetto solista dell’Orchestra Scarlatti della RAI di Napoli. Ha svolto attività concertistica in veste di solista in tutta Italia e in importanti centri europei quali Parigi, Berlino, Stoccolma, Barcellona, Budapest, Salisburgo, Ginevra e altri ancora. Ha registrato per la RAI gran parte del repertorio dedicato al clarinetto ed è da sempre impegnato nella promozione e nella diffusione del repertorio contemporaneo; molte le sue esecuzioni solistiche in presenza degli autori: Goffredo Petrassi, Luciano Berio, Pierre Boulez, Franco Donatoni, Krzysztof Penderecki, etc. Dal 1980 è stato titolare di cattedra di Clarinetto presso il Conservatorio Santa Cecilia di Roma, ruolo che dal 2011 riveste presso il Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli.   Nel 1993, a seguito dello scioglimento dell’Orchestra Scarlatti della RAI di Napoli, fonda la Nuova Orchestra Scarlatti di cui è attualmente direttore artistico.

 

AUTUNNO MUSICALE 2012 al Museo Diocesano

domenica 21 ottobre PAESAGGI CAMERISTICI ore 19.00
domenica 4 novembre GRAN PARTITA ore 19.00
domenica 18 novembre NAPOLI CAPITALE ore 19.00
domenica 2 dicembre DA STRAVINSKIJ A… ore 19.00
domenica 16 dicembre OMAGGIO A CARUSO ore 19.00

biglietti
biglietto: 14 €
abbonamento 5 concerti : 50 € (su prenotazione: 081410175, [email protected])
prevendita
on line su www.azzurroservice.net
prevendite abituali (le trovi su www.azzurroservice.net/biglietteria/punti_vendita.php)
vendita
botteghino museo il giorno del concerto dalle ore 18.00
informazioni
[email protected]
081 410175

 

Locandina Autunno Musicale 2012