Omaggio a Pergolesi – Museo Diocesano, Napoli

Sabato 16 aprile 2011 – ore 19:00
Museo Diocesano di Napoli

A. Scarlatti   Largo
D. Gallo  Trio-sonata in sol per archi
G.B. Pergolesi  Stabat Mater

cristina grifone, soprano
paola esposito, mezzosoprano
NUOVA ORCHESTRA SCARLATTI
luigi de filippi, primo violino concertante

  • Omaggio a un mito
    Dopo l’Autunno musicale 2010 la Nuova Orchestra Scarlatti torna nella splendida cornice del Museo Diocesano di Napoli (Largo Donnaregina) per una Primavera musicale ricca di otto appuntamenti, dal 16 aprile all’11 giugno 2011. Si parte sabato 16 aprile, (ore 19.00), nel segno di Pergolesi, meteora e mito della musica napoletana, che in una manciata di anni – all’incirca tra il 1730 e il 1736 – rinnova stili e generi, mescola il sublime e il plebeo, rivoluziona le scene.
    Il suo è un segno inconfondibile, che aderisce con inesauribile invenzione melodica e ritmica al respiro stesso della vita, anima i suoi celebri intermezzi e le sue opere buffe, e lo ritroveremo anche in una grande pagina religiosa, proposta in occasione del tempo pasquale e in connessione ideale con la dimensione sacra del Museo Diocesano. Si tratta dell’estremo capolavoro, quello Stabat Mater per due voci e archi che, secondo tradizione, il giovane musicista avrebbe portato a termine nel marzo del 1736 nel Convento dei Cappuccini di Pozzuoli, pochissimi giorni prima di essere stroncato dalla tisi a soli 26 anni di età.
    L’antica sequenza dello Stabat – attribuita a Jacopone da Todi – ci restituisce con la teatralità commossa della laude medioevale la cronaca della passione della Madre avvinghiata alla croce del Figlio morente, e sentiremo come Pergolesi l’avvolge con un respiro musicale mobilissimo che sa essere sublime e tenero al tempo stesso: una continua alternanza di scena e religiosità, fra contrappunti maestosi, sensuali cromatismi, scatti teatrali e morbide dissolvenze…
  • E all’accesa emozione dello Stabat faranno da controcanto gli accenti briosi della Trio-sonata in sol per archi, ravvivati dallo spirito delle maschere della Commedia dell’arte: una delle tantissime pagine attribuite per secoli a Pergolesi – omaggio involontario alla resistenza e ubiquità della sua leggenda nel tempo – e oggi ritenuta opera  di Domenico Gallo, violinista e compositore veneziano nato intorno al 1730. Questo brano è reso celebre dal fatto che Igor Stravinskij ne ha fatto l’incipit del suo celebre balletto Pulcinella (1919), manifesto-capolavoro del neoclassicismo musicale, intessuto di rielaborazioni di altri brani settecenteschi, molti dei quali autenticamente pergolesiani, (tanto per ricordarci che Napoli, all’inizio del XX secolo, era ancora capace, nel segno vivo di una tradizione e di un  mito fecondo, di incrociare momenti di svolta dell’arte europea…)
    Apre il programma una breve e intensa Aria per archi di Alessandro Scarlatti, padre nobile di quella civiltà musicale partenopea di cui Pergolesi è uno dei figli più grandi.

PRIMAVERA MUSICALE 2011

sabato 16 aprile OMAGGIO A PERGOLESI, ore 19.00
sabato 30 aprile PASSIONI ALL’OPERA, ore 19.00
sabato 7 maggio IN CORO, ore 19.00
sabato 14 maggio LE STAGIONI, ore 19.00
sabato 21 maggio HAYDN/MOZART/RAVEL, ore 19.00
sabato 28 maggio ENSEMBLE BAROCCO, ore 19.00
sabato 4 giugno BRASS CONCERTO, ore 19.00
sabato 11 giugno DALLA VILLANELLA AL TANGO, ore 19.00

MUSEO DIOCESANO
largo donnaregina, napoli

biglietti
posto unico  12 €
abbonamento a 8 concerti  60 €
abbonamento a 5 concerti  40 €
prevendita
on line su www.azzurroservice.net
e presso le prevendite abituali
vendita
botteghino museo il giorno del concerto

IL BIGLIETTO COMPRENDE LA VISITA GUIDATA DEL MUSEO E DELLA MOSTRA “I BUSTI D’ARGENTO DI SAN GENNARO”, DOPO IL CONCERTO

informazioni
[email protected]
081 410175

Mostra   “I busti d’argento di  San Gennaro”

Ad arricchire il già opulento patrimonio artistico del Museo Diocesano di Napoli, dall’8 aprile al 12 giugno 2011 sono in mostra nelle sale della sacrestia e dell’antisacrestia alcuni dei busti reliquiario d’argento facenti parte del ricchissimo Tesoro di San Gennaro.
Le opere per la maggior parte di artisti napoletani del settecento come Lorenzo Vaccaro, Giovan Domenico Vinaccia, Francesco Del Giudice, Giuseppe Sammartino ritraggono alcuni dei 51 patroni di Napoli, tra cui spiccano quello di San Domenico con i suoi simboli, Santa Maria Egiziaca in estasi, il bellissimo San Giuseppe con vesti finemente decorate ad intarsi floreali tipicamente tardo barocchi.
Inoltre a suggellare il percorso, degli splendidi pezzi sacri d’oro e d’argento, come calici e cartegloria recanti i prestigiosi simboli di San Gennaro.
Gli argenti rappresentano una parte importante del Tesoro di San Gennaro che soprattutto nei secoli XVII e XVIII ebbero molta importanza nella devozione popolare. I numerosi busti vennero commissionati da confraternite, chiese e monasteri in onore dei loro patroni e poi affidati alla custodia della Cappella del Tesoro di San Gennaro dalla quale uscivano per essere portati in processione in occasione delle varie feste religiose. Questi capolavori di rara bellezza rappresentano un unicum dell’arte e dell’artigianato di Napoli, ma anche la testimonianza dell’immenso culto e della profonda devozione della città per il suo santo patrono San Gennaro.

 

locandina Primavera Musicale 2011