Le Stagioni di Astor Piazzolla

giovedì 12 settembre 2019, ore 21.00 – Spiaggia Grande, Positano (SA)

Le Stagioni di Astor Piazzolla
violino solista Daniela Cammarano

musiche di Antonio Vivaldi e Astor Piazzolla

NUOVA ORCHESTRA SCARLATTI
clarinetto solista Gaetano Russo
cembalo Marianna Meroni

Festival Barocco e… della Nuova Orchestra Scarlatti

INGRESSO GRATUITO

programma
A. Vivaldi
Concerto in sol magg. per archi e b. c. ‘Alla rustica’
Concerto in mi bem. magg.  per violino, archi e b. c. op. 8 n. 5 ‘La tempesta di mare’
A. Piazzolla
Ave Maria e Fuga per clarinetto e archi
Las quatro Estaciones porteñas
Verano Porteño, Otoño Porteño
Invierno porteño,  Primavera Porteña

Due grandi comunicatori attraverso la musica – uno del ‘700, Vivaldi, l’altro del ‘900, Piazzolla – in un suggestivo confronto fra contrasti e assonanze. Si parte dal genio del barocco veneziano, con il suo Concerto Alla rustica, un puro concentrato di energia, animato da un’inesauribile vitalità ritmica, quella che ritroviamo anche nell’incipit turbinoso della Tempesta di mare (parte della raccolta vivaldiana dell’op. 8, pubblicata nel 1725, che comprende anche le celeberrime Quattro Stagioni). E questo concerto per violino e archi – quasi una ‘Quinta Stagione’, tutta marina –  con le sue note ribattute, le sue precipitose scale ascendenti e discendenti, i suoi tremoli, dipinge a vividi tratti un potente affresco di natura, appena interrotto dal movimento lento centrale, un Largo dominato dal recitativo del violino solista, misterioso e sensuale, ombra di malinconia nel bel mezzo della festa sonora.
L’argentino Astor Piazzolla, il moderno profeta del tango, ha trasformato questa splendida musica meticcia, sorta dal crogiuolo di accenti europei, mediterranei, latini di Buenos Aires, in un intero mondo poetico, capace di esprimere tutti gli struggimenti e tutte le nostalgie del nostro tempo. E così un suo tango lento si fa preghiera, un’Ave Maria nel canto avvolgente del clarinetto sospeso sul respiro degli archi, ed ecco poi una Fuga in cui l’antica forma barocca lotta con l’anima scura del tango in un crescendo teso fino all’ultima nota.
Las cuatro Estaciones porteñas, composte tra il 1964 e il 1970, aprono il ‘nuevo tango’ a ritmi dilatati e a raffinati intrecci sonori. In un ideale confronto a distanza (tra due grandi città marine: la Buenos Aires ‘porteña’ del XX secolo e la Venezia del XVIII secolo) Piazzolla cela frammenti delle Stagioni vivaldiane all’interno della trama strumentale delle sue Estaciones, in un gioco sottile di affinità e distanze, e disegna musicalmente densi ‘paesaggi d’anima’, scossi da mille sentimenti: dolcezza, dolore, rimpianto, passione.  E. Viccaro

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