Dalla villanella al tango – Museo Diocesano, Napoli

Sabato 11 giugno 2011 – ore 19:00
Museo Diocesano di Napoli

musiche di O. di Lasso, B. Donato, A. Willaert, M. T. von Paradis, F. Kreisler, C. Saint-Säens, G. Fauré, J. Brahms, A. Piazzolla, A. Ramirez, J. Massenet, E. Elgar, I. Albéniz

Marco Traverso  viola
coro  Vocalia
Adriana Cioffi arpa

gli Archi della Nuova Orchestra Scarlatti
direttore Luigi Grima

Dalla villanella al tango, un programma ricco di movimento, di pagine e suggestioni diverse, sul filo dell’evocazione, quando la musica dipinge personaggi, emozioni, atmosfere. Un programma proposto da un originale ensemble strumentale e vocale che vedrà avvicendarsi e intrecciarsi in vario modo sulla scena un coro, archi, una viola solista, un’arpa.

Si parte con alcune chicche di grandi madrigalisti del ‘500, Orlando di Lasso, Baldassarre Donato, Adriano Willaert. che quando si vogliono divertire lo fanno in napoletano con alcune deliziose villanelle (a ricordarci che nel XVI secolo Napoli era un crocevia europeo tra cultura musicale fiamminga e latina). Al coro si sostituiscono gli archi, con il canto della viola solista e il profumo viennese della delicata Siciliana di Maria Theresia von Paradis (1759-1824), e delLiebesleid di Fritz Kreisler.
Si aggiunge l’arpa nel Cigno, dal famoso Carnevale degli animali di Camille Saint-Säens, e poi anche il coro per la suggestione della Pavane di Gabriel Fauré. La prima parte del programma si chiude in crescendo con la travolgente Danza ungherese n. 5 di Johannes Brahms.

Riprenderà la viola coinvolgendo man mano strumenti e voci in una versione particolarmente delicata di Chiquilín de Bachín, commossa invenzione di Astor Piazzolla sui versi del poeta uruguaiano Horacio Ferrer, che canta in un sospeso ritmo di valzer di un piccolo angelo con la faccia sporca che vende rose ai tavoli delle taverne. Ancora nostalgia argentina con Ariel Ramirez (1921-2010), (autore della celebre Misa criolla),  e la sua Alfonsina y el mar, proposta dal coro insieme all’arpa.
Le accattivanti atmosfere della Méditation del francese Jules Massenet  e del Salut d’amourdell’inglese Edward Elgar condurranno alla seduzione sottile del Tango di Isaac Albéniz. Di nuovo voci e strumenti si intrecceranno nel segno di Astor Piazzolla, con Jacinto Chiclana, evocazione a ritmo di milonga di un fantasma poetico, tra “rissa e splendore”, di Jorge Luis Borges, per poi concludere con l’avvolgente Muerte del ángel.

 

PRIMAVERA MUSICALE 2011

sabato 16 aprile OMAGGIO A PERGOLESI, ore 19.00
sabato 30 aprile PASSIONI ALL’OPERA, ore 19.00
sabato 7 maggio IN CORO, ore 19.00
sabato 14 maggio LE STAGIONI, ore 19.00
sabato 21 maggio HAYDN/MOZART/RAVEL, ore 19.00
sabato 28 maggio ENSEMBLE BAROCCO, ore 19.00
sabato 4 giugno BRASS CONCERTO, ore 19.00
sabato 11 giugno DALLA VILLANELLA AL TANGO, ore 19.00

MUSEO DIOCESANO
largo donnaregina, napoli

biglietti
posto unico  12 €
abbonamento a 8 concerti  60 €
abbonamento a 5 concerti  40 €
prevendita
on line su www.azzurroservice.net
e presso le prevendite abituali
vendita
botteghino museo il giorno del concerto

IL BIGLIETTO COMPRENDE LA VISITA GUIDATA DEL MUSEO E DELLA MOSTRA “I BUSTI D’ARGENTO DI SAN GENNARO”, DOPO IL CONCERTO

informazioni
[email protected]
081 410175

Mostra   “I busti d’argento di  San Gennaro”

Ad arricchire il già opulento patrimonio artistico del Museo Diocesano di Napoli, dall’8 aprile al 12 giugno 2011 sono in mostra nelle sale della sacrestia e dell’antisacrestia alcuni dei busti reliquiario d’argento facenti parte del ricchissimo Tesoro di San Gennaro.
Le opere per la maggior parte di artisti napoletani del settecento come Lorenzo Vaccaro, Giovan Domenico Vinaccia, Francesco Del Giudice, Giuseppe Sammartino ritraggono alcuni dei 51 patroni di Napoli, tra cui spiccano quello di San Domenico con i suoi simboli, Santa Maria Egiziaca in estasi, il bellissimo San Giuseppe con vesti finemente decorate ad intarsi floreali tipicamente tardo barocchi.
Inoltre a suggellare il percorso, degli splendidi pezzi sacri d’oro e d’argento, come calici e cartegloria recanti i prestigiosi simboli di San Gennaro.
Gli argenti rappresentano una parte importante del Tesoro di San Gennaro che soprattutto nei secoli XVII e XVIII ebbero molta importanza nella devozione popolare. I numerosi busti vennero commissionati da confraternite, chiese e monasteri in onore dei loro patroni e poi affidati alla custodia della Cappella del Tesoro di San Gennaro dalla quale uscivano per essere portati in processione in occasione delle varie feste religiose. Questi capolavori di rara bellezza rappresentano un unicum dell’arte e dell’artigianato di Napoli, ma anche la testimonianza dell’immenso culto e della profonda devozione della città per il suo santo patrono San Gennaro.

 

locandina Primavera Musicale 2011