Azione/Concerto
musiche eseguite dalla
Nuova Orchestra Scarlatti
tableaux vivants realizzati da Teatri 35
‘Il suono muove il gesto, il gesto crea l’immagine, l’immagine incarna la musica’
Teatri 35
in scena Gaetano Coccia, Francesco O. De Santis, Antonella Parrella
disegno luci Davide Scognamiglio
tecnico luci Gennaro Maria Cedrangolo
Nuova Orchestra Scarlatti
primo violino concertante Paolo Chiavacci
clarinetto Gaetano Russo
soprani Cristina Grifone, Maria Anelli
Il programma musicale
F. Durante Concerto per archi n. 4 in mi min.
M. Pilati Inquiétude per clarinetto e piccola orchestra
G. B. Pergolesi Stabat Mater dolorosa
A. Corelli Grave e Vivace dal Concerto Grosso op. 6 n. 3
P. A. Locatelli Largo dal Concerto Grosso op. 1 n. 11 in do min.
A. Corelli Vivace, Andante e Vivace dal Concerto Grosso op. 6 n. 7
H. Purcell Pavana in sol min. per archi
T. Albinoni Adagio dal Concerto per oboe op. 9 n. 2 (ob.: D. Rinaldi)
G. F. Händel Largo e piano dal Concerto Grosso op. 6 n. 7
G. F. Händel Lascia ch’io pianga dal Rinaldo
Nuova Orchestra Scarlatti
primo violino concertante Paolo Chiavacci
clarinetto Gaetano Russo
soprani Cristina Grifone, Maria Anelli
I quadri rappresentati
Caravaggio Crocefissione di Sant’Andrea (1600)
M. Stanzione Pietà (1621-25)
M. Preti Il convitto di Assalonne
A. Gentileschi Giuditta e Oloferne (1612-13)
Caravaggio San Matteo e l’Angelo (1602)
G. Reni Morte di Cleopatra (1595-98)
Caravaggio Madonna dei Pellegrini (1604)
B. Manfredi Castigo di Cupido (1605-10)
Caravaggio Salomé con la testa del Battista (1609)
B. Cavallino Santa Cecilia in estasi (1645)
Rubens Sansone e Dalila (1609 ca.)
J. de Ribera (attr.) San Giacomo (1632-35)
A. Vaccaro Compianto sul Cristo Morto (1604-1670)
V. de Boulogne Allegoria d’Italia (1628-29)
Una partitura live di suoni, gesti e luci
I componenti del nucleo artistico di Teatri 35 – Gaetano Coccia, Francesco Ottavio De Santis, Antonella Parrella, con movimenti e gesti semplici ma calibratissimi costruiscono in diretta dinanzi al pubblico, in un gioco di alternanze tra lente preparazioni e illuminazioni improvvise, viventi raffigurazioni di alcuni capolavori di Caravaggio e dei Caravaggeschi, sulla musica interamente eseguita dal vivo dalla Nuova Orchestra Scarlatti. Questa performance rappresenta quindi un’evoluzione di grande novità e di grande suggestione del genere dei tableaux vivants.
Così su di un percorso musicale che intreccia in un flusso sonoro continuo pagine tratte dallo Stabat Mater di Pergolesi, da Concerti di Corelli, Locatelli, Händel, da Purcell, Albinoni, e infine la celebre aria händeliana Lascia ch’io pianga, vengono evocati, con un notevole effetto di adesione all’originale e insieme di viva presenza, quadri quali la Crocefissione di Sant’Andrea e San Matteo e l’Angelo di Caravaggio, la Giuditta e Oloferne di Artemisia Gentileschi, la Morte di Cleopatra di Guido Reni, il Sansone e Dalila di Rubens e molti altri.
L’Azione/Concerto inizia con una sequenza solo musicale che accosta suggestivamente due compositori napoletani, uno del ‘700, Francesco Durante, uno del primo ‘900, Mario Pilati che, a distanza di secoli – il primo con il suo appassionato ‘caravaggismo musicale’, il secondo con il suo moderno “barocco meridionale pieno di estri cantanti e di slanci” – testimoniano l’originalità e la persistente vitalità della civiltà partenopea nel panorama europeo.
«La performance affonda le radici in un’esperienza laboratoriale di svariati anni che pone al centro il corpo dell’attore. Arrivare alla costruzione del quadro non è il fine; ciò che viene ricercata è una modalità di lavoro in cui il corpo è semplice strumento, un mezzo alla pari di una stoffa o di un cesto. Il singolo attore in scena compie azioni sonore, azioni inserite in una partitura musicale in cui ogni gesto è in funzione di una meccanica, di un ingranaggio in cui ciò che viene eseguito è strettamente necessario. In questa ricerca Caravaggio e i Caravaggeschi sono per Teatri 35 un materiale infinito da cui trarre stimolo; un veicolo di recupero della teatralità che ha permesso di trasformare in atto scenico il lavoro sul corpo che, colto nella sua intrinseca condizione di imperfezione, si mostra attraverso il pudico gioco tra luce e ombra che svela senza mostrare e rimanda senza ostentare. La performance “Caravaggio e i Caravaggeschi” è il primo evento che, travalicando i generi, unisce la musica dal vivo ai Tableaux Vivants.»
Teatri 35
Note sullo spettacolo
Il segno di Caravaggio nella Musica e nella Pittura a Napoli nella prima metà del ‘600.
Nella tarda primavera del 1606 a Napoli arriva Caravaggio fuggiasco da Roma. La sua fama è riconosciuta, le commissioni di maggior impegno sono tutte per lui, a partire dalla Madonna della Misericordia affidatagli dai governatori del Pio Monte. Dipinge poi di getto la Flagellazione, la Madonna del Rosario, il Martirio di S. Andrea, la Resurrezione di Cristo per S. Anna dei Lombardi, purtroppo perduta. Tutto in un anno soltanto. Nel 1607 è in Sicilia e poi a Malta. Torna a Napoli nel 1609 per un breve ed intenso soggiorno fino ai primi del 1610 durante il quale dipinge il Martirio di S. Orsola, forse il suo ultimo capolavoro prima della morte.
Caravaggio a Napoli fa scuola o, meglio, costituisce l’innesco di una dirompente creatività negli artisti che vi operano: ed ecco i capolavori di Battistiello Caracciolo, Jusepe de Ribera, Massimo Stanzione, Bernardo Cavallino, Mattia Preti, Andrea Vaccaro.
Il lavoro che proponiamo, realizzato con la tecnica dei tableaux vivants, muoverà dalla rappresentazione di alcuni tableaux del maestro Caravaggio costruendo un percorso tra le “tele” che hanno fatto grande l’Arte a Napoli nella prima metà del ‘600.
I brani scelti per intrecciarsi ai tableaux pescano nel repertorio barocco napoletano, italiano ed europeo di influenza italiana, che pur cronologicamente sfalsato di circa un secolo rispetto ai quadri, nella studiata sequenza di momenti di tensione e distensione è sembrato ideale per cogliere quel movimento intrinsecamente musicale ‘congelato’ nella raffigurazione che è un elemento essenziale di novità della pittura caravaggesca e barocca.