Bruno Canino e la NOS

Autunno Musicale 2021 della NUOVA ORCHESTRA SCARLATTI

lunedì 1 novembre 2021, ore 19.30
Conservatorio San Pietro a Majella – Sala Scarlatti
Bruno Canino e la NOS

D. Šostakovič Sinfonia da camera per archi op 110a (arr. R. Barshai)
Largo, Allegretto, Allegro molto, Largo, Largo

I. Stravinskij Otto miniature strumentali per 15 esecutori
Andantino, Vivace, Lento, Allegretto,
Moderato, Tempo di Marcia, Larghetto, Tempo di Tango

W. A. Mozart Concerto per pianoforte e orchestra in la magg. n. 23 K 488
Allegro, Adagio, Allegro assai

pianoforte BRUNO CANINO

NUOVA ORCHESTRA SCARLATTI
direttore Marco Attura

Un ricco programma che parte con la Sinfonia da camera op. 110a, versione orchestrale del Quartetto n. 8 per archi di Dmitri Šostakovič, composto nel 1960 in memoria delle vittime del fascismo e della guerra. Questa grande pagina è disseminata di autocitazioni che tracciano una specie di biografia musicale di Dmitri, che si intreccia con l’evocazione degli orrori del ‘900. Attraverso la grande storia Šostakovič ci parla di sé stesso con un’invenzione che, come sentiremo, sa ridere anche attraverso le lacrime. Seguiranno le Otto miniature composte originariamente da Igor Stravinskij tra il 1920 e il 1921 per il pianoforte e poi rielaborate per 15 strumenti nel 1962. Piccoli gioielli di poetica concentrazione nella semplicità, queste Miniature rivelano nella rielaborazione orchestrale tutta la loro ricchezza espressiva. Ecco, fra i vari brevissimi momenti, la tenerezza pastorale dell’Andantino iniziale, l’incantevole piccola siciliana del Larghetto e il conclusivo Tempo di Tango, che come osserva Gioachino Lanza Tomasi, è qui ridotto a meccanismo ironico, dadaistico ‘objet trouvé’.

Dopo Šostakovič e Stravinskij la Nuova Orchestra Scarlatti incontra il grande pianista di origine partenopea Bruno CANINO, per l’esecuzione di un capolavoro fra i più amati di W. A. Mozart, il Concerto in la maggiore per pianoforte e orchestra K. 488, uno dei grandi Concerti composti da Wolfgang per la sua personale esibizione davanti all’esigente pubblico viennese nelle celebri ‘Accademie’ tenutosi tra il 1782 e il 1786: pagine in irripetibile equilibrio tra ‘esibizione’ ed ‘espressione’. Nell’Allegro iniziale del K 488 la grazia galante dei temi proposti dall’orchestra è riscaldata dal timbro, nuovo per l’epoca, dei clarinetti (il colore della tenerezza mozartiana). Nell’Adagio la nuda frase del pianoforte in un notturno fa diesis minore – sublime nel suo passo di siciliana intriso di antiche pensosità napoletane e bachiane – ricade nell’abbraccio della grande frase dell’orchestra: un momento ineffabile, intuizione della fugacità nel bel mezzo della festa, festa che ritorna nell’Allegro conclusivo, nella pura gioia del gioco complice tra slancio orchestrale e smagliante bravura del pianoforte.

Biglietti acquistabili su www.azzuroservice.net e presso i punti vendita autorizzati.

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