Britten/Cresta/Respighi – Autunno Musicale 2018

venerdì 23 novembre 2018, ore 20.30
Conservatorio San Pietro a Majella
SALA SCARLATTI


Musiche di B. Britten, G. Cresta, O. Respighi  

viola solista Christophe Desjardins

NUOVA ORCHESTRA SCARLATTI

direttore Carlo Goldstein   

 

Musica al Centro antico

Iniziativa realizzata con il contributo della Camera di Commercio di Napoli

 

Un programma ricco di attrazione e di stimoli che accosta musiche tra le più felici e amate del ‘900 italiano (Respighi) ed europeo (Britten), a recentissime pagine di uno dei più interessanti compositori della nuova generazione, Gianvincenzo Cresta.

Ottorino Respighi (1879–1936), maestro dei colori della grande orchestra in quegli smaglianti poemi sinfonici – Le fontane di Roma, I pini di Roma, Feste romane – che ne consacrarono la fama internazionale, seppe anche interpretare in pagine dal respiro più contenuto e raffinato quel gusto per il ‘ritorno all’antico’ che segna tanta musica italiana di primo ‘900: come nella III Suite di Antiche danze e arie (1931), rielaborazione per archi di alcuni brani del XVI e del XVII secolo destinati originariamente al liuto, compagno discreto di balli e canzoni nella corti e nei palazzi rinascimentali. Respighi riesce a tratti a rievocarne in orchestra l’eleganza duttile e sottilmente sensuale, nell’Italiana d’apertura, nella Arie di corte che si muovono tra canto e divertimento del ballo, nella passione della Siciliana, nella vigorosa Passacaglia conclusiva (da una pagina seicentesca del bergamasco Ludovico Roncalli).

Benjamin Britten (1913-76) è il più brillante e versatile dei compositori inglesi del ‘900, autentico spirito mozartiano in pieno XX secolo per la capacità di assimilare i più svariati influssi, la facilità e la felicità dell’invenzione, la straordinaria  precocità. A cinque anni già compone (proprio come Mozart!), e la sua Simple Symphony che porta la data del 1934, quando Benjamin ha ormai 21 anni, nascerebbe in realtà dalla rielaborazione di alcuni valzer per pianoforte concepiti a soli dodici anni di età.
Già dal titolo del primo movimento, Boisterous Bourrée, ‘bourrée chiassosa’, ‘fracassona’, è chiaro il riferimento alle antiche suite di danze, ma in chiave di ironico stravolgimento. All’arruffata allegria della bourrée, tutta vibrante di accenti e staccati, segue la vivacità del Playful Pizzicato, etereo nella sezione di scherzo iniziale, marcato come una danza campagnola nel trio centrale e nella coda. La successiva Sentimental Saraband reinterpreta l’antica danza lenta in chiave di passione neoromantica. Lo scattante Frolicsome Finale, ‘finale scherzoso’, ‘pazzerello’, riprende la rustica vivacità dell’inizio.

Musicista estremamente colto, l’avellinese Gianvincenzo Cresta (classe 1968), intreccia dimensione creativa e ricerca intellettuale (sulla scia ideale di uno dei suoi grandi maestri, Giacomo Manzoni),  affiancando una ricca produzione saggistica a un catalogo di opere in continua crescita, che ne fa uno dei compositori più attivi della sua generazione: brani solistici, lavori per ensemble, voci, orchestra ed elettronica, eseguiti e commissionati da istituzioni e festival internazionali fra i più prestigiosi.
Cresta in gioventù si è confrontato con i dettami della post-avanguardia con grande coerenza e rigore, per poi maturare negli anni una capacità di distillare dalle complessità (e difficoltà) della precedente stagione una nuova volontà di canto, colore, espressione. Ne ritroveremo il fascino, tra avvolgenti onde sonore e improvvise rarefazioni, nell’Elogio della lentezza per viola, flauto, clarinetto, orchestra d’archi, e percussioni, una composizione del 2017. Così ne parla l’autore: «l’Elogio della lentezza è il primo di un ciclo di elogi a cui sto lavorando. L’idea è, appunto, ‘elogiare’ ciò che comunemente è considerato un disvalore. I tempi odierni sono tempi di voracità e bulimia, l’orizzonte non è misura dell’infinito, ma spazio d’immediatezza. E allora ho voluto riflettere sull’esperienza della lentezza intesa come opportunità di comprendere il mondo fuori e dentro del sé, attraverso uno sguardo in senso orizzontale e in senso verticale».  Sempre Cresta ci spiega come il nostro ascolto sarà catturato «da figure circolari, che nel loro vorticoso girare, esprimono fissità anziché divenire. Non sempre ciò che si mostra veloce è davvero tale: in realtà vi è una lentezza nella velocità e una velocità nella lentezza».

biglietto € 12.00

PREVENDITA: presso i punti vendita ticketOnLine e su www.azzurroservice.net

Vendita: da un’ora prima del concerto al botteghino adiacente al Conservatorio.