Berio/Maderna Büchner/Boulez

Musiche al crocevia

Anniversari della musica italiana del XX secolo

Petrassi/Maderna/Berio

Napoli, 5–26 novembre 2023

 

sabato 18 novembre 2023Chiesa dei SS. Marcellino e Festo, Napoli

ore 19.00  Musica e scena oggi  Conversazione a cura di Enzo Viccaro

 

ore 20.00 – Berio / Maderna   Büchner / Boulez

Maderna   Serenata per Luisa

Berio   Opus Number Zoo  per quintetto di fiati

Ballo Campestre, Il Cavallo, Il Topo, I Gattacci

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Se Boulez incontra Büchner

Partitura per voce recitante e clarinetto

dal Woyzeck di G. Büchner

di Enzo Salomone e Gaetano Russo

Prologo

Messiaen  Abîme des oiseaux  per clarinetto solo

dal Quatuor pour la fin du temps

P. Boulez

Domaines per clarinetto solo

G. Büchner

Woyzeck frammenti

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Maderna  Serenata per un satellite

 

clarinetto  Gaetano Russo  voce recitante Enzo Salomone

i Solisti della NUOVA ORCHESTRA SCARLATTI

 

Biglietto singolo concerto: Prevendite abituali e su www.azzurroservice.net

Vendita al botteghino 1 ora prima del concerto

a 7 concerti

 

Berio / Maderna   Büchner / Boulez …  In questa particolare tappa del nostro percorso attraverso il XX secolo la musica si fa scena, per poi imbattersi nella parola teatrale ed intrecciarsi con essa in un incontro insolito, di grande suggestione.

Si parte con la musica che diventa performance, occasione di gioco: una delle tante vie del ‘pluriverso’ sonoro contemporaneo, un modo, fra l’altro, per recuperare  attraverso l’immediatezza del gesto sonoro un rapporto felice con il pubblico, disorientato dall’oscura complessità delle avanguardie. E così, proprio uno dei più appassionati paladini della ‘nuova musica’ come Bruno Maderna  si diverte a schizzare deliziosi scherzi musicali come la Serenata per Luisa – (una chicca inedita risalente al 1968 circa, riscoperta recentemente dalla musicologa Angela Ida De Benedictis) – composta in occasione di un’allegra serata conviviale con amici: pensate la ‘Luisa’ in questione è un barbecue … a forma di dinosauro, e questa paginetta è l’esilarante fanfara per la sua inaugurazione (inframmezzata da momenti di baraonda ‘a comando’ previsti in partitura!).

Al gusto del gioco non si sottrae il grande amico e sodale in arte di Maderna, Luciano Berio (sempre attento al ‘piacere del testo‘ musicale rivolto al pubblico): gusto che ritroviamo già in una pagina composta nel 1951 a soli 26 anni: Opus Number Zoo, ‘children play’ per quintetto di fiati. Su quattro brevi poetici apologhi – sospesi tra Esopo e Lewis Carroll – Berio costruisce piccoli brani nei quali gli esecutori sono chiamati, ora l’uno ora l’altro, ad abbandonare per un momento lo strumento per raccontare le vicende di madama volpe “che invita un povero pulcino a ballare un valzerino”, del cavallo che si interroga sulla follia della guerra (“Why… Why… Why?…”, e qui il gioco si fa serio), del vecchio topo che si lamenta dell’età  “che con (lui) venne a ballar”, del duello fra due gattacci, bulli da dolce vita.

E dopo la musica che sperimenta direttamente la scena, ecco in programma una pièce in cui un testo teatrale e una musica del tutto lontani fra loro vengono accostati, anzi intrecciati creativamente in una partitura scenico-musicale originale e intensa.

Se Boulez incontra Büchner, ideata dai due interpreti sin scena, Gaetano Russo e Enzo Salomone, dà voce agli incandescenti frammenti del Woyzeck (1837), il capolavoro teatrale incompiuto di Georg Büchner, che nella vicenda del povero soldato Franz Woyzeck (assassino per gelosia e prototipo di tutti i ‘sommersi’, vittime di un mondo disumanizzato) anticipa in pieno Romanticismo climi espressionistici; dopo il prologo del ‘francescano’ Abîme des oiseaux di Olivier Messiaen (concepito nel 1940 in un campo di concentramento tedesco), intorno alla voce recitante di Enzo Salomone, fissa al centro della scena, si muove come un misterioso alter ego il clarinetto di Gaetano Russo, a tracciare Le geometrie sonore dei dodici fogli di Domaines (1968) di Pierre Boulez (il ‘Berio’ francese), specularmente divise in ‘originali’ e ‘miroirs’: i leggii sui quali esse sono disposte disegnano lo spazio scenico entro cui irrompe la voce di Woyzeck, polifonia  concentrata e intensa delle voci dei vari personaggi del suo delirio.

Da questo ‘incontro di opposti’ – le pure e impassibili strutture sonore bouleziane, il magma espressivo di Büchner – nasce ‘per volontà o per caso ‘una terza cosa’, una creatura totalmente inaspettata e nuova rispetto agli elementi originari. Boulez stesso, assistendo nel 2000 a Napoli a un’esecuzione privata della pièce, ebbe a definirla ammirato “une superbe rencontre” (‘un magnifico incontro’).  

Al termine, tutti i partecipanti al concerto torneranno a invadere la scena, richiamati da un altro ‘play’ di Bruno Maderna che è già negli annali della nuova musica: la Serenata per un satellite (1969). Spezzoni sonori gettati alla rinfusa sulla partitura, come in un tiro di dadi, vengono messi a disposizione del libero gioco degli esecutori (players in tutti i sensi!). Sono questi a decidere di volta in volta quali strumenti utilizzare, gli attacchi, le successioni, la durata, cooperando con i loro interventi estemporanei alla ri-creazione sempre nuova e diversa del brano.

In questo esperimento di ‘alea controllata’, sintesi di caso e necessità (concepito in onore del lancio  dal cielo di Darmstadt del satellite ESRO I B Boreas, vanto dell’ingegneria aerospaziale italiana) Maderna moltiplica i soggetti attivi dell’evento musicale nella dimensione dell’ ‘opera aperta’: il compositore, gli esecutori, il pubblico stesso nel cui ascolto ‘si compone’ in definitiva la pagina, ogni volta diversa; un gesto da umanista che libera la musica e la rilancia nel cielo di questo nostro tempo incerto.

Prima del concerto, la breve conversazione Musica e scena e oggi coordinata da Enzo Viccaro affronterà con i protagonisti della serata storie e retroscena, genesi e significato dei pezzi in programma.

Dopo una vita impegnata fra teatro (Vitiello, Martone, Servillo, Carpentieri, Cecchi, De Rosa, Andò), cinema (Verdone, Martone, Capuano, Sherman, PIF), televisione (Un posto al Sole, Week-End, Amazing History), pubblicità e tanta radio, negli ultimi anni Enzo Salomone si dedica alla lettura ad alta voce, specializzando il rapporto tra musica e oralità. Molteplici le collaborazioni con i maggiori complessi musicali napoletani: Teatro di San Carlo; Nuova Orchestra Scarlatti; Unione Musicisti Napoletani; Associazione Scarlatti; Ensemble Dissonanzen; Orchestra da camera di Caserta; Philarmonia Napoli. Più volte, ospite al Ravello Festival (2004, 2006, 2008, 2011); all’Auditorium RAI NA (2008); alla rassegna MozArtBox Portici (2007, 2012, 2018); al Festival Spinacorona.

È interprete di prime esecuzioni di opere contemporanee: “Tempest” di C. Lugo; “Parthenope” di G. Battistelli e “Platon” di N. Scardicchio. Importanti gli incontri e le collaborazioni artistiche con: il Duo Bresciani-Nicolosi; Jeffrey Tate; Uri Caine; Vladimir Martynov; Tatiana Grindenko, Avi Avital. Ultimamente ha presentato un proprio Lavoro “Zio Mario, Storia di un partigiano napoletano” nell’ambito di Spinacorona 2023 con L. Santarpino al violoncello.

Gaetano Russo, fondatore e direttore artistico della Nuova Orchestra Scarlatti di Napoli, è stato Primo Clarinetto dell’Orchestra del Teatro di San Carlo di Napoli e dal 1980 al 1992 Primo Clarinetto solista dell’Orchestra Scarlatti della RAI di Napoli. Ha tenuto concerti in veste di solista in tutta Italia e nei principali centri europei: da Parigi a Berlino, da Salisburgo a Stoccolma.

È da sempre impegnato nella promozione e diffusione del repertorio contemporaneo; molte le sue esecuzioni solistiche in presenza degli autori: Goffredo Petrassi, Luciano Berio, Pierre Boulez, Franco Donatoni, Krzysztof Penderecki, ed altri. È stato titolare di cattedra di Clarinetto per oltre trent’anni presso il Conservatorio Santa Cecilia di Roma.