Baroque & Songs ‘900

MUSICHE AL CROCEVIA

Anniversari della musica italiana del XX secolo

PETRASSI/MADERNA/BERIO

Napoli, 5–26 novembre 2023

 

domenica 5 novembre 2023, ore 20.00

Chiesa dei SS. Marcellino e Festo, Napoli

Baroque & Songs ‘900

 

B. Maderna Dialodia per flauto e oboe

 flauto Francesco Attore  oboe Claire Colombo

 

L. Berio Sequenza VII per oboe

Sequenza III per voce

 

B. Maderna Music of Gaity per orchestra da camera

Gipsies Round  – Can Shee  – Rosasolis  – Galiarda Passamezzo  – His Humor

                       violino Giacomo Mirra  oboe Claire Colombo

 

L. Berio Folk Songs per mezzosoprano e 7 esecutori

1 Black is the color… (Stati Uniti) – 2. I wonder as I wander (Stati Uniti) –  3. Loosin yelav (Armenia)

4 Rossignolet du bois (Francia) –  5 A la femminisca (Sicilia) –   6 La donna ideale (Italia)

7 Ballo (Italia) – 8. Motettu de tristura (Sardegna) – 9. Malurous qu’o uno fenno (Auvergne)

10 Lo fiolaire (Auvergne) – 11. Azerbaijan love song (Azerbaijan)

 

mezzosoprano Jana Mrazova

NUOVA ORCHESTRA SCARLATTI

oboe e direttore  Diego Dini Ciacci

 

Baroque & Songs  primo appuntamento della nuova  rassegna della Nuova Orchestra Scarlatti Musiche al croceviaAnniversari della musica italiana del XX secolo: Petrassi, Maderna, Berio, che ruota essenzialmente intorno a questi tre protagonisti del 900′ italiano (non solo musicale) dei quali quest’anno ricorrono gli anniversari: occasioni per scoprire il piacere insospettato della cosiddetta musica contemporanea, non solo difficile astrazione, ma anche rievocazione felice del passato, gioco, scena.

Tutte cose che ritroveremo in Baroque & Songs. Tra i momenti clou del programma, la Sequenza III per voce sola (1965) e la Sequenza VII per oboe solo (1969) di Luciano Berio: strutture di vertiginosa invenzione, ma anche accattivanti ‘atti unici’ in cui il solista ‘virtuoso’ rappresenta se stesso sulla scena. Ancora di Berio ascolteremo un capolavoro del secondo ‘900, i celebri Folk Songs (1964), ricreazioni smaglianti di canti folclorici – dalla Sicilia all’Azerbaijan, dagli Stati Uniti all’Armenia – dove il compositore aggiunge bellezza d’arte alla bellezza nativa dell’invenzione popolare.  Di Bruno Maderna, grande amico di Berio, ascolteremo, fra l’altro, Music of Gaity (1969) , trascrizione per piccola orchestra di gipsies, gagliarde e songs di grandi musicisti di epoca elisabettiana, da William Byrd a Giles Farnaby, tratti dal Fitzwilliam Virginal Book, forse la più importante raccolta inglese di musiche del tardo Rinascimento e del primo Barocco: brani di varia provenienza ‘arrangiati’ per il virginale (strumento a tastiera affine alla spinetta) da celebri maestri. La coloratissima orchestrazione di Maderna esalta tutta la freschezza di queste pagine deliziose: un atto d’amore per un passato solo apparentemente lontano, nella convinzione che – parole dello stesso Maderna – la musica è tutta contemporanea da Monteverdi a oggi.

Protagonisti della serata accanto alla Nuova Orchestra Scarlatti saranno il mezzosoprano praghese Jana Mrazova e l’oboista e direttore Diego Dini Ciacci.

Interprete per l’occasione della Sequenza III e dei Folk Songs, Jana Mrazova si è esibita come solista nei più importanti teatri del mondo, ricercata dai più importanti compositori della musica contemporanea. Ha eseguito più volte i Folk Songs diretti dallo stesso Berio, sempre con  enorme successo.

Diego Dini Ciacci, considerato uno dei migliori oboisti italiani, proprio su consiglio di Berio (di cui divenne uno degli interpreti preferiti), ha abbandonato i ruoli orchestrali per dedicarsi esclusivamente a una carriera solistica di livello internazionale, accreditandosi tra i più apprezzati interpreti della nuova musica; all’attività solistica affianca con successo quella di direttore d’orchestra che lo ha portato a collaborare con le maggiori formazioni europee. Sarà solista nella Sequenza VII, e direttore nei Folksongs di Berio e in Music of Gaity di Maderna.

Altri appuntamenti della rassegna:

  • venerdì 10 novembre, ore 20 – San Marcellino Dialoghi & invenzioni Petrassi / Berio / Respighi / Clementi / Bach mezzosoprano Jana Mrazova, pianoforte Bruno Canino
  • sabato 11 novembre, ore 20 – San Marcellino Sequenze & Rêves, flauto Roberto Fabbriciani, pianoforte Bruno Canino
  • venerdì 17 novembre, ore 20 – San Marcellino Corno inglese, i Solisti della N.O.S., voce recitante Roberto Del Gaudio
  • sabato 18 novembre, ore 20 – San Marcellino Berio/Maderna – Büchner Boulez clarinetto Gaetano Russo, voce recitante Enzo Salomone
  • martedì 21 novembre, ore 20 – San Marcellino Promenade Performance; i Solisti della N.O.S.
  • domenica 26 novembre, ore 20 – Sala Scarlatti del Conservatorio San Pietro a Majella Brahms/Berio Opus 120 No. 1Schubert/Berio Rendering Nuova Orchestra Scarlatti, direttore Maurizio Dini Ciacci.

Biglietto singolo concerto: Prevendite abituali e su www.azzurroservice.net

Vendita al botteghino 1 ora prima del concerto

a 7 concerti

 

BERIO SU BERIO

 Folk Songs:

“Ho sempre provato un senso di profondo disagio ascoltando canzoni popolari (cioè espressioni popolari spontanee) accompagnate dal pianoforte. È per questo e, soprattutto, per rendere omaggio all’intelligenza vocale di Cathy Berberian che nel 1964 ho scritto Folk Songs per voce e sette esecutori (flauto/ottavino, clarinetto, due percussioni, arpa, viola, violoncello) e, successivamente, per voce e orchestra da camera (1973).

Si tratta, in sostanza, di un’antologia di undici canti popolari (o assunti come tali) di varia origine (Stati Uniti, Armenia, Provenza, Sicilia, Sardegna, ecc.), trovati su vecchi dischi, su antologie stampate o raccolti dalla viva voce di amici. Li ho naturalmente interpretati ritmicamente e armonicamente: in un certo senso, quindi, li ho ricomposti. Il discorso strumentale ha una funzione precisa: suggerire e commentare quelle che mi sono parse le radici espressive, cioè culturali, di ogni canzone. Queste radici non hanno a che fare solo con le origini delle canzoni, ma anche con la storia degli usi che ne sono stati fatti, quando non si è voluto distruggerne o manipolarne il senso. Due di queste canzoni («La donna ideale» e «Ballo») non sono popolari nella sostanza, ma solo nelle intenzioni: le ho composte io stesso nel 1947. La prima sulle parole scherzose di un anonimo genovese, la seconda sul testo di un anonimo siciliano.”

Sequenza VII per oboe

 “Le mie Sequenze per strumenti monodici (flauto, trombone, oboe, clarinetto, tromba, fagotto) propongono un ascolto di tipo polifonico basato, in parte, sulla rapida transizione fra caratteri differenti e sulla loro interazione simultanea.

Anche in Sequenza VII per oboe proseguo questa ricerca di una polifonia latente, creando una prospettiva per le complesse strutture sonore dello strumento con una “tonica” sempre presente: un si naturale che può essere suonato, pianissimo, da qualsiasi altro strumento dietro la scena o fra il pubblico. Si tratta di una prospettiva armonica che contribuisce a una percezione più sottile e analitica dei vari stadi di trasformazione della parte solistica.

Sequenza VII è stata scritta nel 1969 per Heinz Holliger.”

Sequenza III per voce sola

“La voce porta sempre con sé un eccesso di connotazioni. Dal rumore più insolente al canto più squisito, la voce significa sempre qualcosa, rimanda sempre ad altro da sé e crea una gamma molto vasta di associazioni. In Sequenza III ho cercato di assimilare musicalmente molti aspetti della vocalità quotidiana, anche quelli triviali, senza però per questo rinunciare ad alcuni aspetti intermedi ed al canto vero e proprio. Per controllare un insieme così vasto di comportamenti vocali era necessario frantumare il testo e in apparenza devastarlo, per poterne recuperare i frammenti su diversi piani espressivi e ricomporli in unità non più discorsive ma musicali. Era cioè necessario rendere il testo omogeneo e disponibile al progetto che consiste, nelle sue linee essenziali, nell’esorcizzare l’eccesso di connotazioni componendole in un’unità musicale.

Ecco il breve testo «modulare» di Markus Kutter per Sequenza III:

 Give me a few words for a woman

to sing a truth allowing us

to build a house without worrying before night comes

In Sequenza III l’enfasi è posta sul simbolismo sonoro di gesti vocali e talvolta visivi, sulle «ombre di significato» che li accompagnano, sulle associazioni e sui conflitti che essi suggeriscono. Per questa ragione Sequenza III può anche essere considerata come un saggio di drammaturgia musicale la cui storia, in un certo senso, è il rapporto fra l’interprete e la sua stessa voce.

Sequenza III è stata scritta nel 1965 per Cathy Berberian.”