Azione/Concerto Caravaggio e i Caravaggeschi – Ravello, Belvedere di Villa Rufolo

Sabato 31 agosto, Belvedere di Villa Rufolo, Ravello (SA) ore 21.30

musiche eseguite dalla Nuova Orchestra Scarlatti
tableaux vivants realizzati da Teatri 35

‘Il suono muove il gesto, il gesto crea l’immagine, l’immagine incarna la musica’ 

musiche di:
F. Durante, M. Pilati, G. B. Pergolesi, A. Corelli. P. A. Locatelli
H. Purcell, C. Gesualdo/I. Stravinskij, T. Albinoni, G. F. Händel

quadri rappresentati di:
Caravaggio, M. Stanzione, M. Preti, A. Gentileschi, G. Reni,
B. Manfredi, B. Cavallino, Rubens, Ribera, A. Vaccaro, V. de Boulogne

teatri 35

in scena  Gaetano Coccia, Francesco O. De Santis, Antonella Parrella
disegno luci  
Davide Scognamiglio

nuova orchestra scarlatti

primo violino concertante  Paolo Chiavacci
clarinetto  Gaetano Russo
soprano  Cristina Grifone –  controtenore  Giovanni De Vivo

Posto unico € 30 
BOX OFFICE: tel. 089 858422 – [email protected]

Una partitura live di suoni, gesti e luci

I componenti del nucleo artistico di Teatri 35 – Gaetano Coccia, Francesco Ottavio De Santis, Antonella Parrella, con movimenti e gesti semplici ma calibratissimi costruiscono in diretta dinanzi al pubblico, in un gioco di alternanze tra lente preparazioni e illuminazioni improvvise, viventi raffigurazioni di alcuni capolavori di Caravaggio e dei Caravaggeschi, sulla musica interamente eseguita dal vivo dalla Nuova Orchestra Scarlatti. Questa performance rappresenta quindi un’evoluzione di grande novità e di grande suggestione del genere dei tableaux vivants.

Così su di un percorso musicale che intreccia in un flusso sonoro continuo pagine tratte dallo Stabat Mater di Pergolesi, da Concerti di Corelli, Locatelli, Händel, da Purcell, Albinoni, e infine la celebre aria händeliana Lascia ch’io pianga, vengono evocati, con un notevole effetto di adesione all’originale e insieme di viva presenza, quadri quali la Crocefissione di Sant’Andrea e San Matteo e l’Angelo di Caravaggio, la Giuditta e Oloferne di Artemisia Gentileschi, la Morte di Cleopatra di Guido Reni, il Sansone e Dalila di Rubens e molti altri. (E la sequenza sonora che muove la scena si arricchisce di un omaggio, in occasione dei 400 anni della morte, al grande Gesualdo da Venosa e alle sue audaci armonie protese nel futuro: un madrigale rielaborato in un originale versione strumentale che introduce due brani tratti dal Monumentum pro Gesualdo ad CD annum composto da Stravinskij nel 1960).

L’Azione/Concerto inizia con una sequenza solo musicale che accosta suggestivamente due compositori napoletani, uno del ‘700, Francesco Durante, uno del primo ‘900, Mario Pilati che, a distanza di secoli – il primo con il suo appassionato ‘caravaggismo musicale’, il secondo con il suo moderno “barocco meridionale pieno di estri cantanti e di slanci” –  testimoniano l’originalità e la persistente vitalità della civiltà partenopea nel panorama europeo.

«La performance affonda le radici in un’esperienza laboratoriale di svariati anni che pone al centro il corpo dell’attore.  Arrivare alla costruzione del quadro non è il fine; ciò che viene ricercata è una modalità di lavoro in cui il corpo è semplice strumento, un mezzo alla pari di una stoffa o di un cesto. Il singolo attore in scena compie azioni sonore, azioni inserite in una partitura musicale in cui ogni gesto è in funzione di una meccanica, di un ingranaggio in cui ciò che viene eseguito è strettamente necessario.  In questa ricerca Caravaggio e i Caravaggeschi sono per Teatri 35 un materiale infinito da cui trarre stimolo;  un veicolo di recupero della teatralità che ha permesso di trasformare in  atto scenico il lavoro sul corpo che, colto nella sua intrinseca condizione di imperfezione, si mostra attraverso il pudico gioco tra luce e ombra che svela senza mostrare e rimanda senza ostentare. La performance “Caravaggio e i Caravaggeschi” è il primo evento che, travalicando i generi, unisce la musica dal vivo ai Tableaux Vivants.»     

Teatri 35

Note sullo spettacolo

Il segno di Caravaggio nella Musica e nella Pittura a Napoli nella prima metà del ‘600.
Nella tarda primavera del 1606 a Napoli arriva Caravaggio fuggiasco da Roma. La sua fama è riconosciuta, le commissioni di maggior impegno sono tutte per lui, a partire dalla Madonna della Misericordia affidatagli dai governatori del Pio Monte. Dipinge poi di getto la Flagellazione, la Madonna del Rosario, il Martirio di S. Andrea, la Resurrezione di Cristo per S. Anna dei Lombardi, purtroppo perduta. Tutto in un anno soltanto. Nel 1607 è in Sicilia e poi a Malta. Torna a Napoli nel 1609 per un breve ed intenso soggiorno fino ai primi del 1610 durante il quale dipinge il Martirio di S. Orsola, forse il suo ultimo capolavoro prima della morte.
Caravaggio a Napoli fa scuola o, meglio, costituisce l’innesco di una dirompente creatività negli artisti che vi operano: ed ecco i capolavori di Battistiello Caracciolo, Jusepe de Ribera, Massimo Stanzione, Bernardo Cavallino, Mattia Preti, Andrea Vaccaro.
Il lavoro che proponiamo, realizzato con la tecnica dei tableaux vivants, muoverà dalla rappresentazione di alcuni tableaux del maestro Caravaggio costruendo un percorso tra le “tele” che hanno fatto grande l’Arte a Napoli nella prima metà del ‘600.
I brani scelti per intrecciarsi ai tableaux pescano nel repertorio barocco napoletano, italiano ed europeo di influenza italiana, che pur cronologicamente sfalsato di circa un secolo rispetto ai quadri, nella studiata sequenza di momenti di tensione e distensione è sembrato ideale per cogliere quel movimento intrinsecamente musicale  ‘congelato’ nella raffigurazione che è un elemento essenziale di novità della pittura caravaggesca e barocca.