Arpe in concerto – Auditorium RAI Napoli

Venerdì 13 novembre 2009 – ore 21.00
Auditorium RAI di Napoli

con la partecipazione di allievi del Conservatorio di musica ‘San Pietro a Majella’ di Napoli

musiche di F. Mendelssohn,  A. Cioffi, P. Benincasa, C. Salzedo, J. Brahms 

ensemble ‘An Arperc’
Adriana Cioffi, Mirella Cozzi, Antonella Labriola, Gianluca Rovinello,  arpe
Pasquale Benincasa,  percussioni 

‘I Solisti della Nuova Orchestra Scarlatti’
Gaetano Russo, clarinetto    Luigi De Filippi e Francesco Solombrino,  violini
Gianfranco Borrelliviola    Pierluigi Marotta, violoncello
NUOVA ORCHESTRA SCARLATTI

* concerto realizzato in collaborazione  con il Conservatorio  di musica ‘San Pietro a Maiella’ di Napoli

Venerdì 13 novembre, Auditorium RAI, ore 21.00 Arpe in concerto, terzo appuntamento dell’Autunno musicale della Nuova Scarlatti.
Nuovi talenti in scena:  L’originale ensemble di arpe, arpe celtiche e percussioni An Arperc(www.anarperc.it) è nato nel 2004 da un gruppo di allievi del Conservatorio di Napoli con l’intento di coniugare tradizione e sound popolari con il timbro e le armonie evocative delle arpe, e ha già al suo attivo un’intensa attività concertistica e vari riconoscimenti, nonché un ampio e attraente repertorio che spazia da arie celtiche, canzoni irlandesi, gighe scozzesi, marce bretoni a tanghi argentini e serenate messicane, da ballate medioevali a tarantelle. An Arperc sarà al centro del programma del 13 novembre: prima si unirà alla Nuova Scarlatti in due brani inediti di cui sono autori alcuni dei componenti stessi del gruppo: un Improvviso di Adriana Cioffi e una Suite  su temi di Domenico Scarlatti, della Cioffi e di Pasquale Benincasa, dove gli accenti del grande compositore napoletanodi sapore medioevale e con motivi tratti dalla tradizione popolare italiana e irlandese. Poi, senza orchestra, l’ensemble ci proporrà in sequenza  un vivace Saltarello, un cullante Tango di Carlos Salzedo, arpista e ompositore americano della prima metà del ‘900, e quindi l’avvolgente Brian Boru’s march, pezzo irlandese dell’XI secolo (di cui sarebbe autore l’omonimo re, grande artefice  dell’unificazione dell’Irlanda), a cui si lega, in un crescendo ritmico, la celebre giga scozzese The Atholl of Highlanders.
Tanto per rimanere in tema di giovani e creatività, la Nuova Scarlatti aprirà il concerto con un Felix Mendelssohn appena dodicenne, che a inizio ‘800 gioca in equilibrio tra forma classica e spirito romantico nella sua gioiosa e vigorosa Sinfonia per archi n. 2 in re maggiore.
Nella seconda parte del concerto i Solisti della Nuova Scarlatti sembreranno portarci in tutt’altro clima, con il Quintetto per clarinetto e archi op. 115 di Johannes Brahms: ma anche qui, nel cuore di questo capolavoro di musica pura – «grande confessione» di un compositore al vertice della maturità, dove fiorisce «una serie inusitata di spunti, idee, episodi, colori» che gemmano l’uno dall’altro – potremo a tratti scoprire improvvisi squarci e slanci di sentimento popolare, tra profumi viennesi e rapsodici abbandoni quasi tzigani.
Questo concerto, con la partecipazione dell’ensemble An Arperc, è realizzato nel quadro di una collaborazione con il Conservatorio ‘San Pietro a Maiella’ di Napoli. Valorizzare le giovani risorse in campo musicale è da sempre, infatti, uno degli impegni della Nuova Scarlatti: (promuovere le novità “vere”, non quelle, spesso “fasulle”, imposte da certo mercato culturale).